(ANSA) - MACERATA, 20 NOV - Durante un'operazione mirata alla
tutela dell'ecosistema fluviale e alla vigilanza idraulica lungo
il fiume Chienti, i militari della Stazione Carabinieri
Forestale di Macerata hanno riscontrato l'abusiva messa in secca
di un tratto del corso d'acqua. La causa del prosciugamento di
circa 400 metri di alveo è stata individuata dai militari in una
captazione a scopo idroelettrico: era stato realizzato un
terrapieno in ghiaia in modo da formare uno sbarramento per
l'intera larghezza dell'alveo in modo che tutta l'acqua fosse
convogliata nel canale idroelettrico al fine di aumentarne la
portata e di conseguenza la produzione di energia anche nei
periodi più siccitosi come quelli della scorsa estate. È stato
riscontrato inoltre che anche a valle del sistema di
prelevamento del canale idroelettrico veniva rilasciata
nell'alveo del fiume Chienti una minima parte dell'acqua
necessaria a garantire il minimo deflusso vitale, con una seria
minaccia all'integrità della vita dell'ecosistema fluviale.
Dalle indagini è emerso che per i lavori di movimentazione della
ghiaia non vi erano autorizzazioni né idrauliche né
paesaggistiche e neppure edilizie. Denunciati a piede libero per
diversi reati, che riguardano violazioni della normativa a
tutela delle foreste, delle biodiversità, del paesaggio e
dell'ecosistema, i due responsabili delle aziende proprietarie
della derivazione idroelettrica. In caso di condanna definitiva,
rischiano pene fino ad un massimo di sette anni, tra reclusione
ed arresto e fino a 200mila euro di ammenda. (ANSA).
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