(ANSA) - ROMA, 08 GEN - Fornire alle aziende di igiene urbana
delle indicazioni per contribuire a rendere la filiera dei
rifiuti tessili più trasparente e sostenibile sotto il profilo
ambientale e sociale. E' questo l'obiettivo delle "Linee guida
per l'affidamento del servizio di gestione degli indumenti
usati", realizzate da Utilitalia (la Federazione delle imprese
idriche, ambientali ed energetiche) e presentate oggi nel corso
di un webinar.
Le aziende di igiene urbana, nelle loro funzioni di stazioni
appaltanti - si legge in una nota di Utilitalia - possono
svolgere un importante ruolo di promozione della trasparenza,
della sostenibilità sociale e ambientale e di prevenzione
dell'illegalità. Per questo motivo, il documento di Utilitalia
offre importanti indicazioni che possono aiutare a selezionare
operatori onesti, efficienti e trasparenti, e ad ampliare il
livello della concorrenza.
"Il 5 gennaio scorso la Commissione Europea ha pubblicato la
Roadmap per la definizione della strategia europea per i
prodotti tessili, mentre il pacchetto di direttive europee
sull'economia circolare - evidenzia il vicepresidente di
Utilitalia, Filippo Brandolini - ha già da tempo stabilito che
ogni Stato membro dovrà istituire la raccolta differenziata dei
rifiuti tessili entro il primo gennaio del 2025, e l'Italia ha
anticipato questa scadenza al primo gennaio del prossimo anno.
Ciò comporterà lo sviluppo dei servizi di raccolta e quindi un
incremento degli indumenti usati raccolti in modo differenziato
e una crescente necessità da parte del sistema di assorbire
nuovi flussi, e di conseguenza una maggiore capacità
organizzativa non solo delle imprese della raccolta, ma di tutta
la filiera".
Per Brandolini "i rifiuti tessili giocheranno sempre più un
ruolo non marginale nell'economia circolare. Innanzitutto
perché, grazie alla preparazione al riutilizzo, si consente di
prolungare la vita di molti indumenti e quindi ridurre i volumi
dei rifiuti da smaltire. Inoltre, gli sviluppi tecnologici
futuri potranno consentire di riciclare ciò che non può essere
riutilizzato, recuperando le fibre tessili, per esempio,
attraverso il riciclo chimico". (ANSA).
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