(ANSA) - LIVORNO, 29 NOV - È stata installata in una vasca
dell'Acquario di Livorno una rete costituita da una bioplastica
individuata grazie a un progetto iniziato nel 2016 da Asa
(Azienda Servizi Ambientali di Livorno) in collaborazione con
l'Università di Pisa, l'Ispra lo stesso Acquario di Livorno e
l'azienda tessile Coatyarn. Si tratta di una rete realizzata con
tecnologia brevettata da Coatyarn, usando una bioplastica
biodegradabile in mare, idonea per realizzare impianti di
riforestazione di praterie di Posidonia oceanica.
Il progetto, spiega l'Acquario, ha avuto inizio nel 2016 quando
Asa stava progettando un impianto di dissalazione dell'acqua di
mare all'isola d'Elba i cui lavori avrebbero interessato la
prateria di Posidonia oceanica e per i quali erano previste
operazioni di trapianto. Da subito ci si è posti il problema dei
supporti che avrebbero dovuto accompagnare il radicamento delle
piante trasferite, utilizzando inizialmente una rete di ferro
rivestita con monofilamenti di polipropilene, comunemente
impiegata per questi scopi, ma non sostenibile a livello
ambientale. A questo punto è stata coinvolta nel progetto
Maurizia Reggiani del dipartimento di ingegneria di Pisa che con
il suo staff stava studiando l'uso di biopolimeri. Individuata
la struttura resistente all'energia del mare, in grado di
resistere almeno due anni (tempo necessario al radicamento delle
posidonie) dopo un test della stessa durata effettuato sempre
nell'acquario di Livorno. La grande innovazione, oltre alla
tecnica di estrusione del filato, è stata la progettazione e
successiva produzione della geo stuoia, realizzata per la prima
volta con la tecnica "knit", ottenendo così una rete a maglie
variabili che si adatta perfettamente al fondo marino. Pochi
giorni fa è stata posata in una vasca dell'Acquario di Livorno,
impiantandovi alcune talee di Posidonia oceanica.
La 'geo-stuoia' in maglia ha dimostrato da subito la sua
efficacia, favorendo l'operazione di impianto delle talee,
mantenendole ben trattenute e fissate al fondo e facilitandone
la radicazione futura. Al momento, sono in corso da parte di
Ispra Livorno e dell'università di Siena ulteriori studi per
dimostrare la compatibilità con l'ambiente marino e la completa
degradazione del materiale. L'applicazione di questo materiale è
un importante passo avanti nella ricerca e nella tutela
ambientale e sono già allo studio possibili applicazioni in
diversi settori, tra cui l'itticoltura. (ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
