(ANSA) - FIRENZE, 28 GEN - Nelle stalle è boom rincari per
gasolio, energia elettrica e mangimi ma il prezzo al litro del
latte, che viene riconosciuto alle imprese zootecniche, è sempre
lo stesso. Lo denuncia Coldiretti. E' tutto sulle spalle degli
allevatori toscani, circa 200 i "superstiti" (-25% in dieci anni
e -15% di capi), principalmente concentrati tra il Mugello e la
Maremma, il "peso" degli aumenti fuori controllo di materie
prime e speculazioni che hanno fatto schizzare l'inflazione al
3,7% nella nostra regione. Il carrello della spesa costa di più
ed più vuoto ma non certo per colpa di chi produce il latte. Il
prezzo al litro alla stalla, ovvero quanto pagato agli
allevatori da cooperative ed industrie, oscilla tra 0,36-0,38
centesimi al litro, ben al di sotto del costo per produrre ogni
singolo litro, mentre per un cartone di latte il consumatore
finale può spendere anche fino 1,70-1,80 centesimi al litro.
Coldiretti Toscana ne scrive all'indomani del tavolo sul latte
convocato dalla vicepresidente ed assessore all'agricoltura e
all'agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi a
cui hanno partecipato insieme al presidente di Coldiretti
Toscana, Fabrizio Filippi e al Presidente dell'Associazione
Nazionale Allevatori, Roberto Nocentini, i rappresentanti delle
organizzazioni sindacali e di alcuni gruppi della Gdo (Conad,
Unicoop e Mukki) per chiedere l'attuazione dell'accordo
nazionale.
"Lo tsunami di rincari non è ancora arrivato. Stiamo solo
vedendo una parte dei consistenti aumenti che si sono abbattuti
sulle imprese e sulle famiglie. - tuona Fabrizio Filippi,
presidente Coldiretti Toscana - L'attuazione dell'accordo
nazionale sul prezzo del latte non può essere disatteso. La Gdo
non può fare finta di niente e girarsi dall'altra parte mentre
le stalle chiudono. La Toscana sia di esempio non solo negli
spot ma nella sostanza. Per un allevatore 3-4 centesimi al litro
fanno la differenza tra restare aperti o chiudere per sempre
perché quando una stalla chiude, chiude per sempre".
Nelle stalle, dove oggi la mungitura è meccanizzata, il costo
della bolletta per l'energia elettrica è aumentato in due mesi
del 40%, tetto destinato a salire fino al 50% a febbraio secondo
una proiezione di Coldiretti; lo stesso è accaduto per i mangimi
che in media hanno subito un rialzo del 30-40% e per il gasolio
+50%. Per Coldiretti l'attuazione dell'accordo con la Grande
Distribuzione Organizzata (Gdo) non può essere rimandato oltre.
Con la firma dell'accordo la Grande distribuzione organizzata si
impegna affinché si valorizzino e si incrementino gli acquisti
di latte Uht, latte fresco, yogurt e formaggi freschi e semi
stagionati, tutti da latte 100% italiano, riconoscendo un premio
emergenza stalle che viene corrisposto alle imprese della
trasformazione per poi essere riversato integralmente agli
allevatori, sino a 3 centesimi di euro al litro di latte, con
una soglia massima di intervento pari a 0,41 euro/litro alla
stalla, iva esclusa. Le imprese di trasformazione, incluse le
cooperative, a loro volta - continua Coldiretti - si impegnano a
riconoscere agli allevatori loro fornitori un premio aggiuntivo
sino a 1 centesimo di euro al litro di latte entro la soglia
fissata di 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa, per il
latte conferito nella Regione Lombardia, parametro dal quale
determinare le soglie di premio indicativo per il latte
conferito nelle altre regioni. (ANSA).
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