Terremoto: ok Cdm a Legge delega "Codice Ricostruzione"
Quadro normativo uniforme,modello certezza, stabilità e velocità

(ANSA) - ANCONA, 21 GEN - Via libera oggi dal Consiglio dei
ministri al disegno di legge delega per l'adozione di un "Codice
della ricostruzione". "Una riforma di portata storica, che punta
a definire un quadro normativo uniforme per le attività di
ricostruzione post sisma, con l'attuazione di un modello che
garantisca certezza, stabilità e velocità di questi processi, e
che al tempo stesso assicuri una ripresa delle attività
economiche e sociali nei territori colpiti", hanno sottolineato
il commissario straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni
Legnini, il capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio
Curcio e il capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, che
hanno contribuito alla stesura del testo.
Oggi in Italia sono in corso almeno sette ricostruzioni post
sisma, ciascuna con le sue regole, le sue procedure, un proprio
modello di gestione. Il "Codice" nasce per superare questa
frammentazione, che genera confusione normativa e diseguaglianze
nei diritti riconosciuti ai cittadini colpiti dalle catastrofi
naturali. La delega propone la creazione di uno specifico
Dipartimento delegato alle ricostruzioni nell'ambito della
Presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Dipartimento
della Protezione civile, con possibilità di nomina di commissari
straordinari per le ricostruzioni più complesse, e
l'introduzione di uno "stato di ricostruzione", distinto e
susseguente allo "stato di emergenza". Sarà possibile in
sostanza realizzare quel passaggio coordinato tra prima
assistenza alla popolazione e gestione dello stato di emergenza,
affidati al sistema di Protezione civile, e la successiva fase
di ricostruzione.
Si introducono, inoltre, alcuni principi nuovi ed importanti.
Innanzitutto, quello che i processi di ricostruzione non si
limitino alla riparazione materiale dei danni, ma assicurino ai
territori colpiti anche il recupero del tessuto socioeconomico,
ad esempio con gli aiuti alle imprese. Si prevede poi che, in
caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si possa
attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici
dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari. Per il
rifacimento delle opere pubbliche si prevedono anche
semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l'obbligo di
utilizzare centrali uniche di committenza. Per la prima volta,
inoltre, si apre alla possibilità di introduzione di polizze
assicurative private per il ristoro dei danni da sisma,
delegando il Parlamento a valutare l'eventuale introduzione di
forme di indennizzo diverse dal contributo pubblico. (ANSA).
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