"Chiediamo al Parlamento e alla Commissione europea di
esercitare più ampiamente il ruolo di motore propulsore della
democrazia e della libertà d'informazione". Così Alberto
Spampinato, presidente di Ossigeno per l'informazione, aprendo a
Bruxelles un dibattito sulla libertà di stampa. "Dal 2011 al
2016, in Italia è raddoppiato il numero delle querele
pretestuose, infondate, strumentali, spesso intimidatorie. Sono
raddoppiate anche le condanne definitive a pene detentive per
questo reato" ha dichiarato Spampinato.
Tra le proposte emerse durante l'incontro c'è anche la
configurazione di una circostanza aggravante specifica per tutti
i reati commessi allo scopo d'impedire l'esercizio del diritto
all'informazione. A sostegno della causa è intervenuto con un
messaggio scritto anche il presidente del Pe, David Sassoli. "Il
Parlamento europeo sarà in prima linea" nella protezione dei
giornalisti, ha dichiarato, "intraprendendo azioni di supporto e
non solo di mera denuncia. Perché il diritto a essere informati
è un diritto di tutti".
"Falcone diceva: prima ti minacciano, poi ti delegittimano e
poi ti uccidono. Sono preoccupato perché sono nella seconda
fase", è stata la dura testimonianza del giornalista Paolo
Borrometi, minacciato dalla mafia e sotto scorta. "Dobbiamo
usare meglio i fondi per supportare i giornalisti indipendenti
che raccontano la società e che spesso vengono umiliati e
attaccati per il loro lavoro, anche da politici" ha dichiarato
l'eurodeputato Brando Benifei (Pd).
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